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Il 27 aprile 1981 le Brigate Rosse rapirono Ciro Cirillo, uomo DC, assessore regionale ai lavori pubblici in Campania. A far da mediatore nella trattativa per la liberazione dell'ostaggio fu Giuliano Granata, braccio destro di Cirillo. La vicenda che condusse alla liberazione di Cirillo non è mai stata chiarita del tutto, così come il ruolo ricoperto, nella trattativa, da Raffaele Cutolo, il capo della Nuova Camorra Organizzata. Granata dovette affrontare, dopo la felice conclusione della storia, le accuse di connivenza con la malavita, di falsa testimonianza, di reticenza. Fu incriminato e tenuto in carcere per un breve periodo; e la sua carriera politica fu stroncata. Oggi, a distanza di trent'anni da quei fatti, Granata torna a parlare e a raccontare la sua verità.